Disturbo dell’età evolutiva
- Riconoscimento e gestione delle emozioni
Anche noi da bambini non conoscevamo cosa fossero le emozioni: un groviglio di movimenti e di scariche di energie nel nostro corpo che si agitavano. Col tempo abbiamo imparato a dargli un nome riconoscendole. Alcuni comportamenti dei bambini, come la rabbia o stati di malessere fisici, nascono dall’incapacità di discriminare le emozioni e di canalizzarle nel modo giusto
- Bullismo
Il bullismo è un comportamento aggressivo ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi: da una parte c’è il bullo, colui che attua dei comportamenti violenti fisicamente e/o psicologicamente e dall’altra parte la vittima, colui che invece li subisce. La sofferenza psicologica e l’esclusione sociale che ne consegue sono sperimentate da bambini.
- Ritiro sociale
Bambini e ragazzi socialmente ritirati evitano attivamente la compagnia altrui. Sono poco responsivi alle iniziative sociali e presentano difficoltà nel mantenere le relazioni. Può indicare un’autovalutazione delle proprie performance ed essere legate ad ansia o depressione
- Disagio nelle relazioni con i coetanei
Confrontarsi con gli altri nel corso dell’età diventa sempre più complicato. In adolescenza spesso sono i giovani a doversi destreggiare nei rapporti e non più essere guidati dalle maestre. Qui iniziano i primi disagi come il voler appartenere ad un gruppo.
- Disagio rispetto al proprio corpo
Il corpo nel passaggio dalla fase infantile a quella adulta è una trasformazione, la trasformazione più incredibile e più spaventosa per ogni adolescente. Perdere le certezze verso il conosciuto per ritrovarsi a rapportarsi con un corpo nuovo in cui spesso non ci si rispecchia. La difficoltà di essere riconosciuti non più come bambini ma come adulti è la sfida più grande che affrontiamo, la prima che ci dice che siamo più vulnerabili.
- Crisi rispetto alla propria identità
L’adolescenza è un momento di crisi profonda: la fase di rivoluzione. È la fase delle domande “chi sono?”, “cosa voglio fare?”, dove devo andare?”. Spesso le risposte che si danno non sono quelle che magari uno vorrebbe e si accompagnano a stati di ansia e depressione che bloccano il normale sviluppo.
- Comportamenti pericolosi
Sentirsi Superman, o Wonder Woman, sentirsi già grandi eppure non essere ancora coscienti dei propri limiti. Questi sono gli stati adolescenziali più comuni che continuamente si mettono alla prova per dimostrare a sé stessi e agli altri di essere “grandi”)
- Stati di isolamento
Può succedere che durante questo tumultuoso periodo di crescita si verifichino momenti di ritiro e di isolamento che diventano preoccupanti se troppo prolungati nel tempo (Non ho voglia di vedere nessuno! Non me la sento di uscire di casa! Lasciami in pace!)
- Conflittualità con i genitori
Essere genitori non è facile, ma ci ricordiamo come è essere figli? Cosa vuol dire non essere capiti? Sentirsi fuori dal mondo nel quale si è vissuti? Spesso questa conflittualità con le figure di riferimento rappresenta la prima sfida con sé stessi per misurarsi, per prendere le distanze ed iniziare a sentirsi adulti e indipendenti, ma farlo nel modo giusto è necessario per diventare adulti sereni.
- Deficit di Attenzione ed Iperattività – ADHD
Il deficit è un problema di natura neurologica che interessa il bambino fin dai primi anni di vita e si mantiene per tutta l’infanzia e l’adolescenza. Molto spesso anche in età adulta. Le caratteristiche del disturbo sono rappresentate da: scarsa attenzione, impulsività e iperattività)